(di Renzo Concezione, Direttore Progetto Sviluppo)
L’Italia ha smesso di pagare i 100 milioni di euro all’anno che apportava al Fondo mondiale di lotta contro l’Aids, la tubercolosi e la malaria. “Lo considero un gesto politico” ha detto Michael Kazatchikine, Direttore del Fondo, “non ha contribuito né nel 2009, né nel 2010. Ho scritto al Presidente Berlusconi ma ancora non ho ricevuto risposta”.
Il Fondo, che da 20 anni ha investito 19.300 milioni di dollari in Programmi di distribuzione di trattamenti medico-farmacologici, ricerca e prevenzione manifesta viva preoccupazione perché questa importantissima attività non subisca uno stop a fronte della crisi economico-finanziaria internazionale e della situazione nei diversi Paesi.
Molte preoccupazioni, al riguardo, sono scaturite dalla recente Conferenza di Vienna come testimoniato da Kazatchikine in una intervista a “El, Pais” del 20 luglio 2010.
Attualmente i principali donatori sono Stati Uniti, Francia, Germania e Spagna (con circa 165 milioni di euro). Nell’intervista il Direttore ha sottolineato la svolta di 180 gradi degli Stati Uniti dove, ad esempio, Obama ha tolto il divieto di ingresso nel Paese a persone con l’Aids e, in negativo, il “caso italiano”.