(di Italo Tripi, Presidente di Progetto Sviluppo)
Tra il 16 e il 25 marzo in qualità di Presidente di Progetto Sviluppo, ho svolto la missione di monitoraggio in Mozambico al fine di fare il punto sullo stato del programma di cooperazione che si sta attuando nel Distretto di Morrumbala, Provincia di Zambezia.
Si tratta di un progetto che, dopo gli anni di riorganizzazione della vita associativa, ha al centro attività per il rafforzamento dell’economia agricola di quell’area (coltivazione di mais principalmente). Dopo la creazione di banche di sementi, si prevede l’introduzione di animali nella coltivazione, l’attivazione di interventi di diversificazione produttiva e misure per la conservazione e commercializzazione dei prodotti con attività di microcredito. L’attività, tipicamente agricola, è accompagnata da incontri di sensibilizzazione per la diffusione di pratiche igieniche tese a tutelare la salute, per la difesa dei diritti delle donne e per la lotta all’AIDS, nonché da attività sportive e culturali volte a coinvolgere le giovani generazioni nella vita associativa. A tutto ciò si aggiungono anche piccole attività di creazione di reddito che interessano soprattutto le donne nell’intento di migliorare la qualità della vita del distretto.
Il partner locale è l’Unione Distrettuale dei Contadini (Uniao Distrital de Camponeses de Morrumbala), che ha l’obiettivo di promuovere l’auto-organizzazione di quelli che in Italia chiameremmo i piccoli coltivatori diretti per migliorare le loro condizioni socio-economiche. Il confronto con i diretti interessati ha consentito, partendo dall’agricoltura, di focalizzare l’attenzione su altre questioni come i diritti delle donne e dei bambini, la sicurezza alimentare, l’uso della terra e dell’acqua, la lotta contro l’Aids. Questioni che non sono pura teoria ma che chiamano in causa condizioni di vita reale.
Nella breve missione ho avuto un saggio della rilevanza concreta di questi temi nelle bellissime esperienze fatte con le due assemblee di villaggio tenute a Cozombe e a Cumbabo. Assemblee svolte all’ombra di un albero alla presenza di tutti gli associati, donne e uomini con i loro bambini, che con grande attenzione hanno ascoltato le relazioni dei due responsabili locali e sulle quali, uomini e donne, hanno ritenuto di dire la propria in un confronto civilissimo che aveva al centro le prospettive del progetto e le sue ricadute nella vita del villaggio. A Cozombe al centro della discussione c’è stato il futuro della coltivazione del mais e i problemi legati alla sua commercializzazione. Anche a Cumbabo si è discusso di mais, con gli stessi argomenti del precedente villaggio e in più di altri settori sui quali si sta scommettendo: fabbricazione di vasi in terracotta, laboratorio di falegnameria e produzione di abiti. L’Unione dei camponeses del Distretto si è offerta di commercializzare i prodotti su base distrettuale. A nome di Progetto Sviluppo ho confermato il sostegno alle attività in corso che potrà essere realizzato solamente con il reperimento di nuove risorse economiche. A margine piace sottolineare che la delegazione italiana è stata accolta con danze e canti e che la discussione si è svolta in portoghese, italiano e lingua lolò che è uno dei due idiomi locali assieme al sena (ci si è intesi perfettamente!).
A Morrumbala si è invece svolto l’incontro con la dirigenza dell’UDCM. Miguel Supa Zambo (presidente), Artur Pucuele (vice presidente), Joaquim Tomo (tesoriere), Almirante Gero Gaute (segretario), ci hanno ricevuto con grande cordialità e hanno illustrato con grande orgoglio le loro realizzazioni, le prospettive dell’associazione e le speranze che prima ancora che sulla cooperazione sono riposte sulla loro capacità e serietà di intenti. Non si è rivendicato nessun assistenzialismo ma si è domandata attenta collaborazione. Questi amici sono attentissimi nel governo dell’Unione delle Associazioni Distrettuale e hanno piena consapevolezza di essere uno strumento di tutela dei contadini poveri in un paese che ha scelto l’economia di mercato, che qui si presenta con il suo volto più feroce. Il tema della remunerazione del prodotto, quello più complesso della sovranità alimentare e dell’uso dell’acqua assieme alla coscienza dei propri diritti, che spesso sono da conquistare, sono stati al centro dei colloqui. Le verifiche svolte hanno confermato la validità e la serietà del nostro progetto, oltre che il rigore nell’uso delle risorse finanziarie e della loro rendicontazione.
Nei giorni precedenti avevamo incontrato, nella capitale Maputo, il segretario generale dell’OTM (Organizacao dos Trabalhadores de Mocambique) Alexandre Candido Munguambe. Prodotto interno lordo e condizione di vita dei lavoratori di Mozambico sono stati i temi sui quali si è soffermato il segretario generale Mungumbe, che ha, inoltre, illustrato l’idea dell’OTM di aprire un confronto con i datori di lavoro e il Governo sul salario minimo garantito di settore. Effettivamente il tema del salario minimo in quella situazione socio economica è di grande rilevanza. Ci ha chiesto notizie della Cgil e del prossimo Congresso nazionale al quale è stato invitato. Abbiamo avuto la soddisfazione di rilevare che la cooperazione della Cgil in quel paese è conosciuta e stimata e siamo stati sollecitati a implementare le nostre azioni, mettendo una cura particolare nel definire progetti che abbiano OTM come partner. In quella sede, a nome di Progetto Sviluppo, abbiamo dato la disponibilità che è stata poi ribadita, qualche giorno dopo a Quelimane, ad inaugurare la sala convegni del sindacato provinciale (in Mozambico le province sono l’equivalente delle nostre regioni), che è stata ristrutturata grazie ai finanziamenti della cooperazione Cgil, del 5×1000 raccolto negli anni precedenti. Una idea di collaborazione con OTM potrebbe essere quella di un piano di formazione per dirigenti sindacali sui temi della contrattazione e dei diritti.
Un grande apprezzamento la cooperazione Cgil lo ha ricevuto nell’incontro con il fondatore dell’UNAC Ossemane e con l’attuale presidente Reinaldo Chingore Joao. E’ questa l’Unione Nazionale dei contadini, che ci ha ringraziato per il nostro progetto a Morrumbala. Sovranità alimentare, lotta contro gli ogm, misure restrittive del Fondo monetario internazionale, sviluppo dell’economia mozambicana sono stati i temi di discussione nella sede di Maputo. E’ opportuno sottolineare che le attività svolte sono state il frutto della solidarietà di: Caaf Reggio Emilia, Caaf nordest, Nexus e Prosvil. Gli incontri hanno offerto spunti e suggerimenti per nuovi progetti di cooperazione in questa parte dell’Africa e ci sollecitano a rinnovare il nostro impegno.
Il giudizio su come è stato gestito il progetto di Morrumbala è positivo e va un plauso a tutti coloro che ne hanno consentito la realizzazione.